Scoperta la prima pulsar al di fuori della nostra galassia

galassia fermi pulsarPer la prima volta è stato registrato un intenso flusso di raggi gamma provenienti da una pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione, che si trova al di fuori della nostra galassia. La brillante sorgente gamma è situata all’interno della Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, ed è stata individuata grazie allo strumento Lat (Large Area Telescope) dell’osservatorio spaziale Fermi della Nasa, missione a cui l’Italia contribuisce con l’Inaf, l’Infn e l’Asi. La scoperta viene riportata oggi in un articolo pubblicato sulla rivista Science e realizzato dai ricercatori appartenenti al team internazionale dello strumento Lat.

"Nella sua scansione continua del cielo gamma, Fermi ha un’ottima copertura della Nube di Magellano" dice Patrizia Caraveo, responsabile per l'Inaf dello sfruttamento scientifico dei dati Fermi Lat. "Inizialmente i dati della missione indicavano una emissione diffusa dalla Grande Nube di Magellano. La situazione è cambiata di recente con la disponibilità di più anni di dati che sono stati riprocessati con un nuovo software (noto come Pass 8) che permette una migliore ricostruzione degli eventi gamma".

La pulsar, denominata B0540-6919, è situata all’interno di una regione ricca di stelle, polveri e gas denominata "Nebulosa della Tarantola" (anche nota come 30 Doradus), distante circa 160.000 anni luce da noi. Ad oggi è l’oggetto celeste della sua classe più luminoso nei raggi gamma, emettendo una quantità di radiazione circa venti volte maggiore della pulsar al centro della Nebulosa Granchio, la più studiata dagli astrofisici, con la quale condivide proprietà simili. Tra queste ci sono l’intensità del campo magnetico, la velocità di rotazione – compiendo un giro completo attorno al proprio asse in appena cinque centesimi di secondo – e l’età, stimata in circa 1.100 anni. Per questo motivo B0540-6919 è stata ribattezzata la “gemella” della Pulsar Granchio.

"La nuova generazione di algoritmi è in grado di ricostruire con grande accuratezza l’energia e la direzione di provenienza di ogni fotone che attraversa il telescopio, – spiega Luca Latronico, responsabile per l’Infn del progetto Fermi – pertanto cominciamo a risolvere le singole sorgenti e le strutture morfologiche complesse dentro la Grande Nube di Magellano. Ora dunque riusciamo a isolare sorgenti con caratteristiche eccezionali, come la pulsar B0540−6919, e a verificare la nostra comprensione dei meccanismi di accelerazione e propagazione dei raggi cosmici, osservando una galassia a noi vicina ma diversa dalla nostra", conclude Latronico.

 

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