Rivelazioni, le scoperte hanno 5 sigma, al FestivalFilosofia

festivalfilosofia piazza panoramicaVerità è il tema affrontato in questa nuova edizione del FestivalFilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo che si è aperta oggi, 14 settembre. L’ormai tradizionale appuntamento con l’evento curato dall’INFN nell'ambito del Festival è domani sera, alle ore 20.30, in piazza XX Settembre a Modena.

In greco la parola verità, alétheia, è connessa al termine rivelazione: nel senso di ciò che non è nascosto, ma è esposto alla luce, è senza velo, insomma scoperto. E rivelazioni sono quelle che realizzano i fisici con i loro strumenti: i rivelatori, appunto. Negli esperimenti di fisica fondamentale, si studiano le particelle osservando le loro interazioni. È così che i fisici scoprono nuove particelle. Per esempio, al CERN, dentro l’anello superconduttore di LHC, due fasci di protoni accelerati quasi alla velocità della luce si scontrano in corrispondenza di punti ben precisi dove sono collocati i rivelatori. In queste collisioni si producono miliardi di miliardi di altre particelle che vengono rivelate dagli esperimenti e quindi analizzate. Ma che cosa vuol dire, nei fatti, che è stata scoperta una nuova particella, come è accaduto nel 2012 per il bosone di Higgs? O – quando ci riusciremo – che per la prima volta è stata osservata una particella di materia oscura in uno degli esperimenti nei Laboratori sotterranei del Gran Sasso? In fisica, infatti, si osservano delle tracce. Dal punto di vista epistemologico si fa, dunque, un’operazione sottile e interessante. Ma – ci si deve chiedere – qual è il rapporto che intercorre tra la particella originaria e le tracce rivelate? Come facciamo a esser certi di aver osservato una nuova particella e proprio quella particolare particella? Quando una scoperta viene annunciata, ogni dubbio deve essere stato fugato. La fisica ci insegna che per sostenere di aver osservato qualcosa è necessario avere acquisito un certo livello di confidenza statistica: vale a dire, dobbiamo aver osservato un numero di eventi sufficiente da consentirci di escludere errori. Del metodo e delle prassi sperimentali in fisica delle particelle e delle loro implicazioni epistemologiche, discuteranno Lucia Votano, già direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso e ricercatrice dell’esperimento JUNO in Cina sulla fisica del neutrino, e Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN e ricercatore dell’esperimento ATLAS al CERN, moderati da Marco Cattaneo, direttore de Le Scienze, National Geographic Italia e Mente&Cervello. [Antonella Varaschin]

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