Reti neurali per l’analisi di lenti gravitazionali

AI Greg Stewart SLAC Dall’intelligenza artificiale arriva una rivoluzione per l’astrofisica e in particolare per l’analisi dati di fenomeni molto complessi. Le reti neurali, sistemi di intelligenza artificiale ispirati all’architettura del cervello umano, sono oggi capaci di analizzare le lenti gravitazionali con una velocità 10 milioni di volte superiore a quella dei metodi tradizionali. La lente gravitazionale è un fenomeno in cui la luce proveniente da una galassia lontana viene deviata dalla materia che incontra lungo il percorso. Come risultato, dalla Terra si vedono diverse immagini della stessa galassia (vd. anche Il lato oscuro dell'universo). 

L’annuncio arriva dalla California, dove un team di ricercatori dello Stanford Linear Accelerator Center (Slac) e dell’Università di Stanford ha firmato uno studio pubblicato ieri su Nature. La ricerca riporta i risultati delle performance di quattro reti neurali testate, dopo un apposito addestramento, nell’analisi di immagini di lenti gravitazionali. L’analisi tradizionale può prendere da alcune settimane ad alcuni mesi, in cui le immagini del fenomeno vengono comparate con un gran numero di immagini risultanti dalle simulazioni prodotte dai modelli matematici. Sfruttando le reti neurali la stessa analisi impiega pochi secondi. L’esperimento è stato condotto usando sia immagini reali scattate dal telescopio Hubble della Nasa sia immagini simulate. [Eleonora Cossi]

 

Immagine: crediti Slac e Greg Stewart

 ©asimmetrie   Istituto Nazionale di Fisica Nucleare / via E. Fermi 40 / 00044 Frascati [Roma] Italia
Ufficio Comunicazione INFN / P.zza dei Caprettari 70 / 00186 Roma Italia
Registrazione del Tribunale di Roma n. 336/2012 del 7 dicembre 2012
powered by Multimedia Service e INFN-LNF servizio di calcolo
Informativa sulla Privacy e Cookie Policy