[as] lampi
Tratto da “Neanche gli Dei” (The Gods Themselves) di Isaac Asimov, 1972
PARTE TERZA
… Possono nulla?
[…]
– Ma tu cosa vuoi, Barron?
– Voglio la verità.
– Non hai però deciso in anticipo che la verità deve essere quella che vuoi tu? Tu vuoi una Stazione di Pompaggio sulla Luna, non è così? In modo da non avere niente a che fare con la superficie. E qualsiasi cosa contrasti con i tuoi desideri non può essere vera… per definizione.
– Non voglio discutere con te. Voglio la Stazione, e più ancora, voglio… il resto. Ma una cosa non serve, senza l’altra. Sei sicura di non avere…?
– Sicurissima.
– E per l’avvenire?
Selene gli si piazzò di fronte, battendo nervosamente un piede.
– Non gli dirò niente – disse. – Ma io devo saperne di più. Tu non hai informazioni da darmi, ma lui forse sì, o può ottenerne grazie agli esperimenti che tu ti rifiuti di fare. Gli parlerò, e riuscirò a sapere che cosa ha scoperto. Se cercherai di interporti fra noi, non riuscirai mai a ottenere quello che vuoi. Non aver paura che lui riesca ad arrivarci prima di me. È troppo abituato al modo di pensare terrestre. Non si azzarderà mai a fare il passo decisivo.
– Bene, ma non dimenticare anche la differenza tra Terra e Luna. Questo è il tuo mondo. Non ne hai altri. Quell’uomo, il tuo Ben… Denison, questo immigrante venuto dalla Terra può anche tornarci, se vuole. Ma tu non potrai mai andare sulla Terra. Sei una Lunarita e non puoi cambiare.
– Una vergine lunare – disse con scherno Selene.
– Vergine no – corresse Neville. – E quanto al pericolo dell’esplosione, se il rischio connesso al mutamento delle costanti fondamentali dell’universo è così grande, come mai i para-uomini, tanto più progrediti di noi tecnologicamente, non hanno pensato di fermare loro la Pompa?
Detto questo, se ne andò.[…]
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© 2015 Mondadori Libri S.p.A., Milano, trad. di Beata Della Frattina


