A caccia dell’anomalia del muone negli Usa

Copia di Muong 2 2017L’esperimento Muon g-2 che studia il momento magnetico del muone festeggia oggi una tappa fondamentale. I primi fasci di muoni prodotti dall’acceleratore del Fermilab hanno circolato nel grande magnete superconduttore: è l’inizio di un’affascinante sfida per confermare o sconfessare un’anomalia misurata all’inizio degli anni 2000 dal primo esperimento di questo tipo. All’esperimento l’Infn partecipa con ricercatori dei Laboratori Nazionali di Frascati e delle sezioni Infn di Lecce, Napoli, Pisa, Roma Tor Vergata, Trieste e il gruppo collegato di Udine.

All’inizio degli anni 2000, i fisici del Brookhaven National Laboratory di Upton, nello Stato di New York, misurando il momento magnetico anomalo del muone (una proprietà di questa particella) hanno trovato che la probabilità che il valore misurato fosse compatibile con le previsioni del modello standard era inferiore di 1/1000. Un risultato non sufficiente per costituire una scoperta ma da approfondire. Questa discrepanza potrebbe, infatti, essere spiegata dal contributo all’anomalia del muone di particelle tuttora ignote, come le particelle supersimmetriche, o altre nuove particelle che potrebbero spiegare la materia oscura. La soluzione definitiva a questo enigma è affidata all’esperimento Muon g-2 che misurerà l’anomalia del muone con una precisione mai raggiunta prima d’ora (140 parti per miliardo ). Nelle prossime settimane l’esperimento sarà sottoposto a una fase di test per verificare il corretto funzionamento della macchina e del sistema di produzione del fascio di muoni, dell’anello di accumulazione e dei rivelatori. Nel corso del prossimo anno sono attesi i primi risultati di fisica.

"Il gruppo Italiano, con 28 ricercatori, è coinvolto in prima linea nell'esperimento Muon g-2 fin dall'inizio, contribuendo con la progettazione e realizzazione di un sofisticato e innovativo sistema di calibrazione per i 24 calorimetri che costituiscono una parte essenziale del sistema di misura dell'esperimento,” commenta Graziano Venanzoni, responsabile Infn dell’esperimento. “Oggi è una giornata storica che ci ripaga di tanti sforzi fatti. Non vediamo l'ora di iniziare la presa dati e di mettere alle corde il modello standard". [Eleonora Cossi]

 

Per approfondimenti vd. anche Un mare di antimateria.

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