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Il dono della massa.
di Francesca Gatti

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L’installazione interattiva sul meccanismo di Higgs, Il dono della massa.

Cosa ci accadrebbe se potessimo rivivere i primissimi istanti di vita dell’universo, prima che il meccanismo di Higgs generasse le masse delle particelle come le conosciamo oggi? L’installazione interattiva Il dono della massa, presente a Genova al Festival della Scienza 2012, ha proposto ai visitatori uno sforzo di immaginazione, per vivere sulla propria pelle un’esperienza impossibile: tornare ai primissimi istanti dopo il Big Bang e passare dallo stato disordinato ad altissima temperatura dell’universo primordiale, caratterizzato da continue collisioni tra le particelle, a quello a più basse temperature che sopravvive ancora oggi, nel quale il campo di Higgs determina un nuovo ordine e genera le masse delle particelle elementari. Il dono della massa, ideata dall’Ufficio Comunicazione dell’Infn e realizzata in collaborazione con Embrio.net e Paolo Scoppola, è un’installazione interattiva sul meccanismo di Higgs. Il pubblico, immerso in una scenografia interattiva e multimediale, è stato invitato a stimolare la propria immaginazione, tema dell’edizione 2012 del Festival della Scienza, per vivere l’esperienza virtuale di perdere e acquisire la propria massa. I visitatori si vedevano proiettati sulle pareti come in una sorta di specchio. All’inizio ognuno di loro appariva informe, circondato dal continuo movimento dell’universo primordiale. Immergendosi progressivamente nell’installazione, il corpo iniziava a prendere consistenza e forma, esperienza che invitava il pubblico a riflettere sul famoso bosone di Higgs e sul significato fisico della massa. Che cos’è la massa? era anche la domanda principale della mostra che precedeva l’exhibit interattivo. Un allestimento labirintico di pannelli su cui si raccontavano trame parallele: l’ipotesi sviluppata da Peter Higgs sull’esistenza del bosone; la lunga caccia alla particella “dannata” portata avanti per decenni dai fisici di tutto il mondo; lo sviluppo tecnologico da record necessario alla costruzione degli acceleratori di particelle, in particolare Lhc; la passione con cui la comunità del Cern porta avanti le proprie ricerche. Negli undici giorni di Festival la mostra, allestita alla Loggia della Mercanzia, ha ricevuto la visita di un pubblico variegato: scolaresche di ogni età, da gruppi di prima elementare alle ultime classi dei licei, ma anche curiosi, visitatori di passaggio e persone interessate a conoscere qualcosa di più sulla recente scoperta. “Credo che dopo quest’esperienza seguirò con maggiore interesse l’evolversi delle ricerche al Cern,” racconta Silvia, una studentessa che ha visitato la mostra, che continua: “Prima avevo sentito parlare del bosone solo in maniera abbastanza confusa nei telegiornali. Dopo aver visitato la mostra, finalmente ne so qualcosa di più!”.

b.
Uno scorcio dell’allestimento della mostra al Festival della Scienza di Genova.

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