[as] con altri occhi
Nelle particelle dell’arte.

di Michele Cossyro
scultore, pittore, ceramista, mosaicista


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Lo scultore Michele Cossyro con la sua opera Buco nero.

Mi è sempre piaciuto guardare agli sviluppi storici dell’arte e della scienza in generale, e della fisica in particolare, come a un unicum indivisibile. Di tutte le scienze, la fisica ha un rapporto strettissimo con l’arte, poiché, nel creare, un artista non può non considerare le leggi fisiche che governano il mondo. Difatti, nel collocare un’opera scultorea, l’artista deve tener conto del peso e del baricentro per calcolare un’adeguata struttura portante e un sostegno adeguato, oltre alla specificità dei diversi materiali che incidono moltissimo sulle sue scelte creative.

Per questo motivo credo che si possa rileggere la storia dell’arte attraverso il suo rapporto stretto con la fisica. Guardando agli inizi del XX secolo, per esempio, possiamo vedere come gran parte della produzione artistica sia legata alla conoscenza scientifica: è interessante notare come nel periodo in cui l’arte viene messa in completa discussione dalle avanguardie, Einstein fa lo stesso con la sua teoria della relatività. Da quel momento in poi le scoperte della fisica e le nuove conoscenze scientifiche coinvolgeranno sempre di più la creatività artistica. Negli anni Quaranta, con la nascita dello spazialismo, Lucio Fontana respinge il concetto di rappresentazione, presentandoci per la prima volta una realtà post-atomica e subatomica, riuscendoci a portare con i suoi Concetti spaziali e, in generale, con i suoi tagli verso una visione “altra” dello spaziotempo, verso una nuova dimensione. Dopo di lui si è proseguito a restringere o allargare le superfici bucate, ma non si è andato oltre. Le sue intuizioni sono rimaste sospese forse in attesa che le scoperte della fisica ci dessero nuovi stimoli.

b.
La medaglia al bosone di Higgs, creata da Michele Cossyro per l’Aiam (Associazione Italiana dell’Arte della Medaglia), in mostra a Roma al Vittoriano in Suggestioni in metallo: l’arte della medaglia tra Ottocento e modernità nel dicembre 2013.
La fisica delle particelle ha dato vita, e continua a dare vita ogni giorno, a nuove scoperte. Stimolata da questi eventi, la mia ricerca artistica, ormai da diversi anni, trae spunto e sviluppa alcune tematiche legate alle ricerche della fisica delle particelle, che mi arricchiscono sempre di più, producendo in me entusiasmo e ispirazione.
Il mio lavoro non pretende valenza scientifica né è mera illustrazione, ma è il lavoro di un artista che, documentandosi con umiltà, si accosta con rispetto alle problematiche scientifiche, con la sua fantasia sfrenata e sicuramente un po’ d’incoscienza.
Forse proprio in virtù di questo mio osare l’impossibile, quello che fantastico e immagino spesso esiste e corrisponde alla realtà delle cose. Nei miei lavori la superficie di rappresentazione non esiste più, lo spazio si è dilatato, la parete è un campo d’azione, dove ogni accadimento, lo spazio e il tempo s’intersecano, presentando frantumazioni, segni, disegni, particelle e frammenti. All’inizio, nei primi anni ’70, le mie opere affrontavano i temi dell’alga mater, della luce e del suo inquinamento, del pulviscolo atmosferico, del mondo invisibile e dei microrganismi. Negli anni successivi alcuni dei temi principali della mia poetica sono state le disseminazioni e le frantumazioni di particelle, seguite dalle derivazioni stellari, dalle scorie e dall’indagine sugli abissi sia marini che siderali.
Le mie opere hanno una doppia valenza estetica e metaforica, e sono proprio questi oggetti di studio mutuati dalla fisica (le scorie, i buchi neri, la materia oscura), che io utilizzo per denunciare il terribile momento che sta attraversando la nostra società.
Negli ultimi decenni, parallelamente alle ricerche della fisica, mi hanno affascinato i buchi neri e sono stato attratto dalla teoria delle stringhe e, quando nel 2013, mi hanno chiesto di creare la medaglia celebrativa per i 50 anni dell’Aiam (Associazione Italiana dell’Arte della Medaglia), ho voluto da subito dedicarla al bosone di Higgs, come omaggio a una delle scoperte più importanti del nostro tempo.
Attualmente, il mio interesse è rivolto, oltre al bosone e ai buchi neri, anche alle particelle di materia oscura e le ultime opere che sto realizzando sono quelle che ho chiamato pieghe cosmiche in ceramica su un supporto ligneo. Per me la fisica contemporanea è un continuo stimolo a guardare oltre e avere fiducia nel futuro.

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